Moon – Florian Arbenz: Quando la Precisione Svizzera Incontra il Fuoco Cubano

Moon – Florian Arbenz

Etichetta discografica: Hammer Recordings

Data di uscita: 10 ottobre 2025

Si prenda il suono del contrabbasso di Rafael Jerjen su “Wild Flower”, così profondo e rotondo, quasi a definire un perimetro geometrico nel buio. Questo dettaglio sonoro—la combinazione di una pulsazione ritmica impeccabile e una timbrica calda—è la vera chiave di volta per comprendere Moon (Hammer Recordings, 10 ottobre 2025), il nuovo album del batterista, compositore e curatore svizzero Florian Arbenz. Non è solo un ritmo; è una fondazione solida su cui Arbenz erige un’architettura sonora complessa e, sorprendentemente, ariosa.

In un’epoca in cui molti musicisti cercano rifugio in formule collaudate, Arbenz continua la sua ricerca, un’indagine che lo posiziona in linea con l’eredità di pensatori ritmici e bandleader come l’ultimo Paul Motian o il primo Dave Holland. Non si tratta semplicemente di un album, ma di un capitolo audace e innovativo del suo progetto in continua evoluzione, Convergence.

Gli Architetti Sonori: Breve Profilo di Florian Arbenz e l’Ensemble

Florian Arbenz (Basilea, 1975) non è solo uno dei batteristi più influenti della sua generazione, ma un instancabile curatore della scena jazz europea. Dopo tre decenni spesi a costruire ponti sonori, in gran parte con il suo acclamato trio VEIN (oltre 1.000 concerti tra il 2006 e il 2024), la sua recente serie, Conversations (2020-2024), ha prodotto dodici album con formazioni sempre diverse. Questo background gli ha permesso di sviluppare la batteria non come un semplice strumento di timing, ma come un vero e proprio “strumento architettonico” in grado di plasmare colore, consistenza e atmosfera.

Il progetto Convergence, iniziato nel 2020, culmina in Moon con la sua ultima incarnazione, che potremmo definire il Sestetto 2.0. Al centro di questa formazione restano i carismatici fratelli cubani Maikel Vistel (sax tenore) e Jorge Vistel (tromba), con i quali Arbenz ha rinsaldato un legame nato trent’anni fa a L’Avana. A completare il sestetto troviamo il gemello di Florian, Michael Arbenz (piano), il sorprendente virtuoso portoghese João Barradas (fisarmonica), e l’eccellente Rafael Jerjen (basso/contrabbasso).

Il Genere e l’Innovazione: Jazz, Avanguardia e Fusion Caraibica

Moon si colloca nel genere del Contemporary Jazz Europeo, con una netta propensione verso la Post-Bop Avanguardista e marcate influenze di Latin Jazz e di poliritmia cubana. L’aspetto più unico e innovativo del disco risiede nella sua strumentazione e nel modo in cui Arbenz sfrutta la tavolozza armonica.

La presenza della fisarmonica di João Barradas è la vera mossa strategica. Non un mero riempitivo, Barradas connette abilmente le sue linee taglienti e melodiche con il front line dei fratelli Vistel, creando una texture inusuale e ricca che espande l’orizzonte cromatico del sestetto ben oltre la classica formula del piano-trio con fiati. Questo blend di precisione ritmica svizzera e l’innata passionalità cubana genera un suono che è allo stesso tempo intricato, giocoso, virtuosistico e visceralmente impegnato con il groove e la spontaneità.

Uno Sguardo Approfondito sulla Tracklist

Il jazz non ha fretta, e a volte non e’ puntuale!

L’album che stiamo presentando si farà vivo, qui, il

10 ottobre 2025

accompagnato da un player audio pronto a far vibrare l’aria.

Preparatevi a lasciarvi trasportare dalle sue note!

L’album è un crogiolo di composizioni originali dei fratelli Vistel e di Arbenz, che riflettono gli ampi orizzonti dell’ensemble.

  • “Suite” (F. Arbenz): Questa traccia è un esempio lampante dell’approccio di Arbenz. La composizione si sviluppa attraverso moduli ritmici in continua mutazione, dove la batteria non marca soltanto il tempo, ma intesse un tappeto di colori e texture percussive. È in questi momenti che si percepisce l’influenza di grandi innovatori come Tony Williams, con un’attenzione maniacale al dettaglio sonoro che rende la traccia dinamica e mai prevedibile.
  • “Preludio” (J. Vistel): Scritto dal trombettista Jorge Vistel, questo brano funge da apertura atmosferica, preparando l’ascoltatore all’incontro tra la melodia europea e l’intensità caraibica. La tromba di Vistel, spesso caratterizzata da un tono brillante e drammatico, qui mostra la sua capacità di narrazione lirica, tipica del jazz moderno più riflessivo.
  • “Moon” (M. Vistel): La traccia che dà il titolo all’album, composta da Maikel Vistel, suggerisce un centro gravitazionale per il disco. Spesso, nei brani intitolati a corpi celesti, si cerca un equilibrio tra mistero e potenza. E’ interessante notare come il sassofono tenore di Maikel, noto per il suo fire cubano, si fonde con la densità armonica creata dal piano e dalla fisarmonica, definendo il punto d’incontro tra le radici e la sperimentazione.

Dettagli Tecnici, Produzione e Collaborazioni

L’intero progetto Moon è stato registrato presso gli Hammerstudios a Basilea, un dettaglio fondamentale che garantisce ad Arbenz il controllo artistico totale. Essendo Arbenz il fondatore di Hammer Recordings, l’etichetta stessa è concepita come una piattaforma per la visione artistica a lungo termine, ponendo l’accento sulla qualità sonora e sulla fedeltà al concetto.

Sebbene non siano specificati i nomi dei tecnici del suono (ingegneri di registrazione e mastering), attendete un lavoro di altissimo livello, tipico delle produzioni svizzere, dove la precisione nella registrazione e la pulizia del suono sono prioritari per far risaltare l’intricata interazione tra i sei musicisti. La grafica dell’album, è minimalista ed elegante, rispecchiando l’approccio intellettuale e raffinato del leader.

La Critica Internazionale Sulla Convergenza Arbenz

Sebbene Moon sia di prossima uscita (si parla del 10 ottobre 2025), la critica ha già ampiamente espresso opinioni positive. Il consenso generale sottolinea la riuscita fusione di flair cubano con il rigore compositivo europeo.

Altri critici hanno evidenziato la capacità di Arbenz di curare ensemble internazionali, trovando sempre un linguaggio di groove e fiducia condivisa che trascende le differenze stilistiche. Le performance dei fratelli Vistel vengono regolarmente elogiate per la loro potenza emotiva e tecnica. In sintesi, l’opinione diffusa è che la serie Convergence non è solo una vetrina di virtuosismi, ma una celebrazione del dialogo interculturale attraverso il linguaggio universale del jazz, con risultati sorprendenti in termini di interplay e freschezza melodica.

Una Valutazione Riflessiva Non Definitiva

Moon è la prova che il jazz contemporaneo non deve scegliere tra le sue radici storiche e la spinta all’avanguardia. Florian Arbenz, con la sua visione curatoriale e maestria ritmica, guida un sestetto coeso come un organismo unico. La tromba di Jorge Vistel e il sassofono di Maikel Vistel non si limitano a esporre i temi, ma intrecciano un tessuto sonoro ricco, sostenuto dall’originale integrazione della fisarmonica.

L’album ci invita in uno spazio dove la conversazione è la vera composizione. La precisione teutonica incontra l’imprevisto caraibico e, in questo incontro, si forma una nuova geografia sonora. Moon segna il futuro del jazz europeo, fondendo radici e innovazione, identità e universalità. Un ascolto fondamentale per comprendere le dinamiche del jazz del futuro prossimo.

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