Ellington & Coltrane

Ellington & Coltrane – John & Duke (Impulse! Records – 1963)

Coltrane è sempre stato un vortice: come tutti gli esseri di altissimo livello, non si riesce, a scorgere bene, l’inizio e la fine. Forse perché inizio e fine, in questi esseri, sono una cosa sola e noi profani rimaniamo miseramente disorientati!

E’ quello che ripenso oggi della collaborazione fra Ellington & Coltrane: due mostri sacri che in un incontro musicale fatto di diverse composizioni dei due per l’etichetta Impulse, diedero vita a un disco memorabile. MA non meno, dall’altro lato, particolare e da comprendere.

Infatti ciò che pensai ai primi ascolti, più di 15 anni fa fu: ma il grande Duke Ellington, non certo grande nel senso in cui si può definire grande, ad esempio un Oscar Peterson, ha miseramente “perso” la “sfida” con Coltrane, che anche stavolta quanto ad intensità e tecnica non si è risparmiato!
Invece con un po’ di maturità in più, ma giusto solo una “nticchia” come direbbe Antonio de Curtis – in arte Totò-, comprendo che Ellington e Coltrane sono stati due opposti che si sono attratti e hanno prodotto delle scintille di non facile interpretazione.

Da un certo punto di vista il lavoro fatto su questo album è un po’ schematico e scontato: tutti brani in quartetto, e non orchestra come Ellington invece amava fare, il suo habitat naturale, a volte coi musicisti dell’uno a volte dell’altro. Quello che è meno scontato è che a volte spigolature e a volte le consonanze, creano un mix molto originale e irripetibile di suoni.

Ellington & Coltrane: l’album!

Prendiamo il brano d’apertura: “In a sentimental Mood”. Esso è proprio lo stato d’animo che realmente lega i due mondi sonori che si incontrano in una bellissima ballata del maestro Ellington. Il sassofono chiaro ma nostalgico, si muove sulle note ribattute e sui riffs di piano. Con essenzialità ma anche oculata scelta dei voicings Ellington offre un accompagnamento tutto particolare: a volte le improvvisazioni di Coltrane risentono di un approccio troppo distante da quello che McCoy Tyner avrebbe usato, ma il contrasto crea una tensione che si scatena positivamente poi nelle energie che si sprigionano nei soli di Coltrane, così come nella dirompenza talentuosa di Elvin Jones.

Contrasto che continuo a descrivere nel brano successivo che è “Take the Coltrane”, dove la modernità del sassofonista distrugge inesorabilemnte la struttura blues su cui si basa la composizione. Con timidezza, perchè seppur giovane ma è comunque grande, Ellington esegue un solo in uno stile minimale, per lasciare il passo a Coltrane che falcia tutto e tutti con i suoi fraseggi carichi di armonie sovrapposte, in e out carichi di lirismo tutti. Ellington si ferma e qui la grandezza di un grande: eliminare il superfluo, per valorizzare l’essenza.

Un ascolto, attento, va dedicato a questo album che ha incarnato un incontro fra due grandi esponenti posti quasi agli estremi del grandioso genere jazzistico.

La tracklist completa della collaborazione è:

  1. In A Sentimental Mood
  2. Take The Coltrane
  3. Big Nick
  4. Stevie
  5. My Little Brown Book
  6. Angelica
  7. The Feeling Of Jazz

I musicisti del disco, esclusi i due leader, sono invece:

Bass – Aaron Bell (tracce:1,4,5,7), Jimmy Garrison (tracce:  2,3,6)

Drums – Elvin Jones (tracce: 1,2,3,6), Sam Woodyard (tracce: 4,5,7)

Ellington & Coltrane

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