De Visu, il nuovo album di Sergio Casabianca, è un interessante ascolto musicale che riporta in auge il classico trio jazz per chitarra.
In questo primo capitolo della recensione, esploreremo l’opera di Casabianca, accompagnata da una breve incursione nella sua carriera musicale.
Sergio Casabianca ha forgiato la sua carriera musicale attraverso una formazione rigorosa presso i conservatori di Catania, Venezia e Palermo. Il suo percorso culminò con il diploma in Chitarra Jazz ottenuto presso il conservatorio “V. Bellini” di Catania nel 2015. Successivamente, conseguì il Diploma di Biennio Specialistico in Chitarra Jazz presso il conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo, distinguendosi con una tesi compositiva dal titolo “Making Love To Universe,” un lavoro per chitarra elettrica ed orchestra jazz.
Casabianca si è affermato come un artista eclettico, partecipando come finalista a prestigiosi concorsi nazionali ed internazionali come il “Premio Internazionale Massimo Urbani” e il “Baku Jazz Festival.” Nel 2017, pubblicò “Out of Cage,” il suo primo album da leader, che si concentrava sulla reinterpretazione della musica di Charlie Parker in chiave personale. Ha anche collaborato con noti musicisti e progetti jazz e pop, consolidando la sua reputazione nel mondo della musica.
Ora, Sergio Casabianca ci presenta il suo nuovo lavoro, De Visu. un album che promette di catturare l’attenzione degli ascoltatori.
De Visu – Il disco
Nel cuore dell’album De Visu, di Sergio Casabianca, emerge un connubio di creatività e maestria che attira e mantiene vivo l’ascolto. Il disco si distingue per la sua solida base jazz. Tra le tracce, alcune catturano l’attenzione in modo particolare.
“De Visu,” la title track, è un esempio sorprendente della capacità di Casabianca di spingersi oltre i confini convenzionali del jazz. Questo brano aggressivo e complesso offre un mix intrigante di ironia, goliardia e riflessione. Le trasformazioni ritmiche e armoniche durante l’ascolto ti cattureranno, dimostrando come la musica di Casabianca possa sfidare le aspettative in modo avvincente.
In “Dreams in a Spiral,” la ripetitività mutevole del tema principale cattura l’atmosfera onirica del brano. Casabianca offre un viaggio attraverso pensieri che ruotano come una spirale nel buio della notte, creando un’esperienza musicale coinvolgente e suggestiva.
“Sire” è un’ode all’amore che attraversa il tempo e le vite. Qui, la melodia principale, formata da due note che richiamano il titolo, evoca una sensazione di speranza e naturalezza, raccontando una storia affettuosa in modo delicato e coinvolgente.
“Milo Crew” porta l’ascoltatore in un viaggio autobiografico, ricordando un gruppo di amici e colleghi che suonano nella zona di Milo, sull’Etna. Il brano offre una vena post-bop con influenze funk e hip-hop, creando un ritmo accattivante e un’atmosfera festosa.
Le altre tracce dell’album, come “Birds of San Marco” e “Desk of Love” dimostrano la versatilità di Casabianca nel passare da ballate languide a momenti post-bop pieni di energia e influenze funk. Il musicista utilizza una chitarra archtop a cassa larga per creare un suono caldo e legnoso, tipico del jazz, ma aggiunge elementi moderni per un tocco contemporaneo.
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Il Trio
Casabianca riesce a catturare una gamma di emozioni e atmosfere attraverso le sue composizioni, offrendo un’esperienza di ascolto appagante che sicuramente spinge ad un riascolto del disco, cosa non da poco di questi tempi.
Oltre all’eccezionale talento di Sergio Casabianca, De Visu attinge al suo potenziale grazie alla straordinaria sinergia dei musicisti coinvolti. Riccardo Grosso al contrabbasso e Peppe Tringali alla batteria si uniscono a Casabianca per creare un trio dinamico che dà vita a ogni traccia con maestria.
Riccardo Grosso, con la sua profonda conoscenza del contrabbasso, aggiunge una base solida e melodica all’album. La sua abilità nel guidare l’armonia e la ritmica è evidente in brani come “Birds of San Marco” e “Raining in My House“, dove il suo contributo arricchisce la profondità emotiva delle composizioni.
Peppe Tringali, alla batteria, porta energia e precisione all’ensemble. La sua capacità di guidare le variazioni ritmiche in brani come “Milo Crew” e “Supposed Teachers” dimostra la sua versatilità e il suo ruolo cruciale nella creazione di atmosfere musicali uniche.
La scelta di registrare in trio ha permesso di catturare l’essenza autentica del jazz, mettendo in risalto la bravura individuale di ciascun musicista e la loro capacità di interagire sinergicamente.
La produzione
La produzione di De Visu è stata curata con attenzione
Le sessioni di registrazione presso gli TRP Studios hanno permesso di catturare ogni sfumatura delle performance dei musicisti, garantendo un suono cristallino e una resa sonora impeccabile.
Il videoclip realizzato da Kemedia, con le abili riprese e il montaggio di Gianluca Scalia, aggiunge un ulteriore elemento visivo e narrativo all’opera, mettendo al centro la musica e l’interazione tra i membri del trio. (https://youtu.be/6q4dcb14lpI?si=tU1L_mXikkSkdSEJ)
In conclusione
In De Visu, Casabianca dimostra una padronanza tecnica ineccepibile ed una creatività intensa. Ogni brano racconta una storia unica, affrontando tematiche variegate con profondità e raffinatezza.
L’abilità dei musicisti coinvolti si riflette in modo brillante nella complessità e nella profondità delle tracce. La produzione meticolosa e la registrazione professionale conferisce all’album una qualità sonora eccezionale.
Con quest’album Casabianca fa un importante passo nella sua vita artistica e la sua età gli permetterà di esplorare ulteriori strade musicali nel futuro. La sua musica è una dimostrazione eloquente che la creatività musicale non conosce limiti e che il futuro della musica jazz è luminoso grazie a talenti come Sergio Casabianca.
De Visu di Sergio Casabianca è disponibile dal 6 ottobre su tutte le piattaforme di streaming e in tutti gli store fisici.
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