Relativamente, il nuovo album di Paolo Russo

Abbiamo intervistato il pianista e cantautore Paolo Russo a proposito del suo ultimo lavoro
discografico Relativamente
.

Paolo Russo

Relativamente è il primo album interamente composto da te. Da dove nasce il titolo, da cosa è stato ispirato?

Relativamente penso sia la traccia più rappresentativa dell’album. E’ un omaggio alla relatività, tra le tante sfumature del testo il concetto della relatività trasferito sul piano delle relazioni diventa un modo per sfatare i pregiudizi… spesso si hanno delle certezze che possono essere opinabili a seconda del punto di vista in cui si guardano le cose.

Interessante la scelta di utilizzare il siciliano regionale per alcuni brani. Ci racconti il perché di questa scelta stilistica?

Nell’album ci sono diverse tracce in dialetto siciliano perché è un tassello del mio percorso artistico che non poteva mancare. Infatti “U Friscu” e “Sicilitudine” sono state le due tracce che hanno anticipato l’uscita dell’album con dei videoclip che valorizzano la bellezza del territorio siciliano.

Nasci come pianista ed hai una gran tecnica. Quando hai sentito di volerti esprimere anche attraverso la voce?

Si, in realtà da bambino e ragazzino sognavo di diventare un grande pianista, ma ho sempre avuto la passione per la poesia e mi è sempre piaciuto scrivere. Ad un certo punto ho unito le due cose, cioè ho iniziato a cantare i testi. Inoltre, il periodo in cui studiavo direzione corale e composizione, è stata una buona palestra. Molto spesso mi venivano assegnanti dei testi sui quali costruire delle composizioni vocali.

Ogni tuo brano narra una storia. Come nascono i tuoi brani? Ci racconti il processo creativo?

Essendo un album vario dal punto di vista compositivo, è un po’ difficile dare dei riferimenti precisi a proposito dell’ispirazione, ogni canzone nasce da imput diversi, ad esempio immagini, sensazioni , esperienze di vita che poi prendono forma nei testi e nella musica. Nel caso di “Relativamente” il brano nasce da uno scioglilingua che ho composto suonando, accompagnandomi con la chitarra ed in un secondo momento l’ho arrangiato al pianoforte. In alcuni casi l’idea parte da uno spunto
musicale, in altri da un testo che cerco di musicare in un secondo momento. Nel processo creativo è importante l’improvvisazione, è mia abitudine registrare di continuo per meglio fissare le idee migliori o comunque che mi emozionano di più.

I musicisti che hai scelto per incidere relativamente fanno parte della tua formazione abituale o li hai scelti appositamente per il disco?

Prima di registrare il disco suonavo già in trio con Francesco Casale, batteria, e Martino De Franceschi, contrabbasso, che ho conosciuto casualmente in diverse Jam Session di Verona; per cui quando ho deciso di registrare è stata una scelta molto naturale portare a termine il lavoro con loro. In un secondo momento ho avuto il piacere di coinvolgere Titti Castrini, fisarmonica, Fabrizio Gaudino, tromba e flicorno, e Pier Brigo, contrabbasso.

Ti senti più a tu agio nei panni del jazzista o del cantautore?

Diciamo che in questo periodo sento di aver trovato un equilibrio tra le due cose, nel senso che sono riuscito a dar forma all’album come meglio desideravo e durante le performance da cantautore non mancano gli sviluppi strumentali e di improvvisazione Jazz e di contaminazioni stilistiche varie grazie anche alla condivisione con i bravissimi musicisti con i quali ho la fortuna di suonare.

Progetti Futuri?

Per ora sono impegnato nei live ma sto pensando molto alla realizzazione del prossimo album e lavorando a nuove idee!

Consigliato l’ascolto di quest’ album che fluttua tra realismo e surrealismo in equilibrio fra incanti mediterranei e storie ordinarie, un piccolo concentrato di poesia.

Vi ricordo che potete ascoltare Relativamente di Paolo Russo in tutti i migliori siti di streaming e stores digitali!


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