Rose Room – It’s Been A Long, Long Time

Rose Room – It’s Been A Long, Long Time

Etichetta discografica:

Data di uscita: 18 aprile 2025

Un’identità musicale ben definita

I Rose Room rappresentano una presenza consolidata del composito scenario del jazz contemporaneo scozzese. Con l’uscita dell’album It’s Been A Long, Long Time, prevista per il 18 aprile 2025, il quartetto celebra quindici anni di attività con un lavoro che riflette solidità stilistica e consapevolezza artistica.

La leadership di Seonaid Aitken

Il gruppo è guidato da Seonaid Aitken, violinista, cantante e arrangiatrice tra le più versatili della scena britannica. Pluripremiata e poliedrica, la Aitken ha saputo coniugare con naturalezza il rigore della formazione classica con la vitalità del jazz manouche, il lirismo orchestrale con la vivacità del teatro musicale. Attiva anche come compositrice per radio, televisione e teatro, è una presenza carismatica tanto sul palco quanto in studio. La sua direzione artistica conferisce coerenza a un progetto che fonde swing, Gypsy Jazz e influenze folk, sostenuto da una formazione che comprende Jimmy Moon al contrabbasso, Tam Gallagher alla chitarra ritmica e Conor Smith alla chitarra solista. Ognuno apporta una competenza specifica, contribuendo a definire un sound che, pur ancorato alla tradizione del “Hot Club”, assume tratti distintivi riconoscibili.

Un repertorio che guarda al passato con voce presente

Il repertorio di It’s Been A Long, Long Time alterna standard degli anni Trenta, chansons francesi, brani originali e classici del Gypsy Jazz. L’approccio è rispettoso della forma tradizionale, ma arricchito da soluzioni armoniche e dinamiche ben ponderate. Le tracce seguono spesso la struttura “tema e variazioni”, con sezioni improvvisative che valorizzano l’interazione tra violino e chitarra, mantenendo una tensione narrativa costante grazie al solido supporto ritmico.

Collaborazioni e momenti salienti

Fra i momenti salienti, si segnala “I Wish You Love”, con l’intervento del fisarmonicista Artek Siwak, che introduce timbri dal gusto continentale. In “Lady Be Good” spicca il dialogo tra Aitken e Bryan Gear, violinista proveniente dalle Shetland, in un incontro sonoro tra swing e tradizione scozzese. Particolarmente evocativa è anche l’interpretazione di “Nuages” di Django Reinhardt, arricchita dalle percussioni di Owen Gunnell, che ampliano la tavolozza timbrica del quartetto.

Una produzione curata nei dettagli

La produzione, curata da Sandy Jones presso The Foundry Music Lab insieme alla band, si distingue per l’equilibrio fra nitidezza sonora e resa acustica naturale. Le collaborazioni con musicisti come Kristan Harvey, Patsy Reid e Alice Allen negli arrangiamenti per archi, conferiscono profondità a brani più lirici, mostrando attenzione al dettaglio e volontà di esplorazione.

Conclusioni

It’s Been A Long, Long Time si presenta come un disco che non rincorre la novità a tutti i costi, ma si concentra sulla qualità esecutiva, sull’eleganza degli arrangiamenti e sulla coesione del gruppo. Per chi si avvicina per la prima volta alla scena jazz scozzese, rappresenta un punto di partenza significativo; per chi la conosce già, conferma la solidità di una delle sue formazioni più longeve.

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